Ogni anno, centinaia di incidenti sulle strade italiane sono causati dal colpo di sonno. A differenza di altri pericoli evidenti, questo si manifesta all’improvviso e spesso senza alcun preavviso. Eppure, riconoscerne i segnali e adottare le giuste contromisure può fare la differenza tra arrivare a destinazione o non arrivarci affatto.
Cos’è il colpo di sonno e perché è così pericoloso?
Il colpo di sonno si verifica quando il cervello entra in uno stato di micro-sonno, ovvero brevi episodi (della durata di pochi secondi) in cui si perde completamente coscienza. Può sembrare assurdo, ma bastano 3-4 secondi a 130 km/h per percorrere oltre 100 metri completamente alla cieca.
Non si tratta solo di addormentarsi al volante: anche la semplice sonnolenza può ridurre drasticamente i tempi di reazione, la capacità di giudizio e la coordinazione.

I segnali da non ignorare
Ci sono campanelli d’allarme che il corpo manda con largo anticipo. Ignorarli è un errore comune. Ecco i più frequenti:
- Palpebre pesanti;
- Sbadigli ripetuti e difficoltà a mantenere la testa dritta;
- Andatura incerta o cambi di corsia involontari;
- Perdita di memoria dell’ultimo tratto di strada;
- Difficoltà a mantenere la velocità costante.
Le cause più comuni
I colpi di sonno non sono un problema solo dei nottambuli. Possono colpire chiunque, in qualsiasi momento, specie in presenza di:
- Guida notturna o nelle prime ore del mattino
- Viaggi lunghi senza pause;
- Pasti abbondanti prima della partenza;
- Assunzione di farmaci sedativi o antistaminici;
- Turni di lavoro irregolari;
Le contromisure efficaci
- Fermati e riposa: non ci sono alternative. Se avverti sonnolenza, fermati in un’area di sosta e fai una pausa di almeno 15-20 minuti. Anche un breve pisolino può ricaricare l’attenzione.
- Caffeina con criterio: un caffè può aiutare, ma ha effetto dopo circa 20 minuti. Non affidarti solo a questo.
- Ventilazione e movimento: aria fresca e brevi camminate durante le pause aiutano a riattivare la circolazione.
- Evita alcol e pasti pesanti: entrambi favoriscono la sonnolenza, anche a distanza di ore.
- Viaggia con un passeggero: parlare, alternarsi alla guida o semplicemente avere qualcuno accanto può ridurre il rischio.
Conclusione
La stanchezza non è una debolezza, è un segnale. Imparare ad ascoltarlo e a rispettarlo è un gesto di responsabilità verso se stessi e gli altri. E se mai dovesse succedere qualcosa, noi di Return siamo sempre pronti a riportarti sulla strada, in piena sicurezza.